La clonazione è la nuova salvezza per le specie in pericolo
Per la prima volta, gli scienziati americani hanno clonato un animale in pericolo, un furetto dai piedi neri noto come "Elizabeth Ann", nato il 10 dicembre 2020. Attualmente, il furetto è sotto osservazione, ma gli scienziati dicono che è riuscito a condurre una vita normale con altri figli.
Uno studio molto audace
Il fatto che ha scatenato questa indagine è stato lo stupore dei professionisti quando si sono resi conto che l'animale è identico a un altro furetto dai piedi neri che è stato congelato al centro di Fort Collins, Colorado, dal 1988. Per questo motivo, hanno iniziato la procedura clonandola dal DNA del furetto, che è stato statico in laboratorio per oltre 30 anni.
Nel 2018, la prima analisi di clonazione è stata effettuata sui genitori di Elizabeth Ann, che ha dimostrato che se il furetto si accoppiasse e si riproducesse, potrebbe nascere una diversità di specie.
Gli scienziati che lavorano a questo nuovo progetto
Il cittadino americano Peter Gober è stato uno degli scienziati coinvolti in questa storia di successo per preservare la vita degli animali selvatici che sono stati colpiti dall'attività umana e dal cambiamento ambientale. Ha detto in un'intervista all'Associated Press che "con queste tecniche, si può fondamentalmente congelare il tempo e rigenerare le cellule. Siamo molto lontani dal poterli modificare per dar loro una resistenza genetica, anche se questa è una possibilità in futuro.
Questo è stato un passo avanti per la storia scientifica, tuttavia, è importante sapere che per il momento questa non diventerà una tecnica comunemente usata, poiché può essere costosa e complessa. Per ora, è uno strumento che sarà utile quando i problemi che causano l'estinzione delle specie saranno risolti o ridotti.